Orgoglio e pregiudizio e Nolan Bushnell #4 – Da Sente ad AXLON e la fine di tutto

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A che punto eravamo rimasti nella puntata precedente? Ah, si. Siamo circa a metà del 1983 e Pizza Time Theatre sta colando a picco trascinata nel profondo degli abissi dalla grande crisi dei Videogiochi.
Mentre Bushnell trascorre gran parte del suo tempo in Catalyst, l’allora presidente di Pizza Time, Joe Keenan, e l’intero consiglio di amministrazione cercano di rimediare in qualche modo. Chiudono i ristoranti non redditizi, ridimensionano i loro piani di crescita e introducono una nuova ricetta per la pizza.
Bushnell si aggrappa con tutte le forze alla sua ultima grande speranza: Sente Technologies. Videogiochi nuovi, migliori. Praticamente l’unica possibilità rimasta per realizzare la sua grande strategia, ovvero, quella di insidiare i colossi Disney e Warner.
Per Sente organizza addirittura una grande festa di lancio il 30 settembre di quell’anno, proprio nel cuore della Silicon Valley. All’apparenza sembra una più che lecita celebrazione della sua liberazione dalla famosa clausola di non competizione imposta da Warner ai tempi dell’acquisto di Atari. In realtà è più un tentativo ben organizzato di distrarre l’attenzione del pubblico ( soprattutto i finanziatori ) dai problemi che stanno portando Pizza Time Theatre verso il disastro, oltre che una delle ultimissime opportunità che ha Nolan per ostentare la gloria dei suoi successi.
La situazione in Pizza Time Theatre è talmente fuori controllo che quello stesso mese Joe Keenan annuncia le sue dimissioni da amministratore delegato. Bushnell è praticamente costretto a riprendere la carica di amministratore e annuncia una terapia d’urto interna che riorganizza la società in quattro divisioni diverse: i ristoranti Pizza Time, Sente Technologies, Zapp, e Kadabrascope.

bushnell

Zapp sarebbe dovuta essere una divisione dedicata a dei ristoranti/bar per single ma di fatto non verrà mai realizzate e rimarrà sulla carta; Kadabrascope è uno studio di animazione con il quale Bushnell spera di sviluppare cartoni animati all’avanguardia da mostrare esclusivamente nei ristoranti Pizza Time e per il quale, durante il 1983, ha già acquistato un computer all’avanguardia costato un milione e mezzo di paperdollari, e assunto una squadra di animatori guidata da un noto ex Disney di nome Jack Nichols.
La dura realtà, però, è un’altra. Con Androbot decimato e Pizza Time morente, tutto ciò che rimane della grande strategia di Bushnell è Sente, sempre e solo Sente.
Bushnell ci crede fortissimo in Sente, ma all’interno della sua stessa compagnia in pochi ormai condividevano la sua fiducia ossessiva per i videogiochi. Quel mondo sta crollando a pezzi talmente grossi che in ognuno di essi ci si potrebbe costruire dentro un universo parallelo.
Keenan in particolare, non è molto d’accordo con l’intenzione di Bushnell di noleggiare i videogiochi Sente piuttosto che venderli, si è reso conto che i tempi sono cambiati e le proposte di Bushnell sono già il passato, è una scommessa persa dall’inizio; Sente deve essere venduta per fare cassa e sostenere Pizza Time Theatre, ma Bushnell non ha intenzione di ipotecare il futuro del suo impero dell’intrattenimento e in alternativa alla vendita suggerisce un compromesso: vendere, sì, i cabinati ai distributori, ma noleggiare i giochi nella forma di cartucce software intercambiabili, esattamente come stanno facendo i videonoleggi con le videocassette. Keenan risponde al compromesso dimettendosi.

 

Il punto è che quando Bushnell assume la carica di amministratore si ritrova contro il suo stesso consiglio di amministrazione e i suoi dirigenti. “È praticamente Nolan contro il mondo”. Lui continua ciecamente con il suo ALL-IN su Sente e i videogiochi, mentre tutti gli altri vogliono lasciar perdere i videogiochi e migliorare l’offerta alimentare dei ristoranti per far tornare la gente a sedercisi dentro.
E i giochi, poi? Dove sono questi famigerati videogiochi che dovrebbero risollevare le sorti di una guerra quasi persa? L’inverno precedente, Bushnell aveva programmato di svelare i primi videogiochi Sente in ottobre ma, vuoi i ritardi nell’ingegneria, vuoi la causa intentata mei suoi confronti da Atari, la prospettiva era stata sabotata. Un nuovo debutto dei videogiochi viene quindi fissato per il 9 dicembre 1983. In Sente Technologies, una squadra guidata da Ed Rotberg ( Mica una scaramacai qualsiasi. eh?! Il creatore di Battlezone hai bei tempi di Atari) sta lavorando duramente per raggiungere quella scadenza con un gioco chiamato “Snakepit“. Col passare del tempo, però, i problemi di cassa di Pizza Time Theatre rendono il lavoro di Rotberg sempre più difficile. Gli strumenti e le parti elettroniche che ordina semplicemente non gli arrivano. Quando chiede chiarimenti ai fornitori gli viene detto che Pizza Time non paga le fatture da ormai sei mesi.
Eh, sì. Pizza Time Theatre sta perdendo quasi 20 milioni al mese. Il numero dei clienti nei ristoranti sta precipitando. Viene proposto a Bushnell di sbarazzarsi di due divisioni: Kadabrascope e Zapp, ma lui rifiuta di mollare Kadabrascope. Sostiene che un buon cartone animato natalizio avrebbe potuto riportare i clienti nei ristoranti per le feste.

«Come stai dormendo?» chiede un dirigente della Pizza Time a Bushnell una mattina al culmine della crisi.
«Sto dormendo bene» replica Bushnell con nonchalance. Androbot è nel bel mezzo dei licenziamenti di massa e una sanguinosa purga tra i dirigenti. Ciononostante Bushnell dorme bene, e prosegue con imperterrito ad inseguire il suo grande sogno, la cui fine, quando arriva, è misericordiosamente rapida.

Bushnell è fermamente convinto che dicembre sarà il mese in cui Pizza Time rimbalzerà e i conti torneranno in attivo. Negli anni passati, l’attività dei ristoranti era stata relativamente lenta durante ottobre e novembre, ma si era sempre ripresa in modo sensibile durante le festività natalizie. Quel dicembre del 1983, inoltre, nei ristoranti avrebbe debuttato il videogioco “Snakepit” di Sente e il cartone animato natalizio di Chuck E. Cheese fatto da Kadabrascope. La combinazione delle tre cose, secondo Bushnell, avrebbe attratto orde di clienti.
Beh. Le orde, purtroppo, non arrivarono mai. Nessuno notò il cartone animato di Kadabrascope e il videogioco “Snakepit”, presentato alla stampa in pompa magna, non fu un flop ma neanche un successo. I problemi di liquidità, quindi, continuano a peggiorare: tra settembre e dicembre, Pizza Time aveva perso oltre 75 milioni.
L’epilogo, come potete immaginare, è inevitabile.

 

Poco dopo il primo dell’anno del 1984, Bushnell rassegna le sue dimissioni da CEO di Pizza Time Theatre.
Anche Androbot ormai è cotta. A gennaio, la maggior parte dei membri fondatori se n’è già andata, così come gran parte del personale. Fred, il robot educativo, non è mai uscito dal laboratorio di ingegneria. Androman era stato venduto per 1 milione di dollari a, guarda caso, proprio ad Atari! Ma l’accordo se n’era andato a ramengo dopo che anche Atari aveva cominciato a collassare con tutto il settore.
Quando Bushnell lascia Pizza Time, al suo posto di amministratore subentra Randall Pike e il suo primo atto è quello di chiudere Kadabrascope. Alcune settimane dopo, Sente Technologies viene venduta a Bally Manufacturing di Chicago. Bushnell ne rimane comunque il presidente.
Purtroppo, anche la vendita per 3,5 milioni di dollari di Sente non è sufficiente per risparmiare la morte a Pizza Time Theatre. Alla fine di marzo, Pike si dimette e immediatamente dopo, il 28 marzo 1984, Pizza Time Theatre dichiara fallimento. Ha 5.000 creditori da saldare e oltre 100 milioni di debiti da onorare.

Pensate che sia finita così? Pensate che un personaggione come Nolan Bushnell si sia arreso dopo tutto quello che vi ho raccontato in queste puntate a lui dedicate?

Sbagliato.

Nonostante abbia perso almeno 5 milioni di dollari nei soli fiaschi di Pizza Time e Androbot, la solvibilità personale di Nolan non pare ancora minacciata. Si getta anima e corpo in quel poco che resta di Androbot e, soprattutto, in Catalyst, dove diverse aziende sono già pronte a lanciare prodotti quell’anno e il successivo. Tra tutte, quella che gli regalerà più soddisfazioni sarà AXLON.
Axlon è un’azienda di giocattoli robotici che decanta parecchio Know-how dalla morente Androbot e, almeno inizialmente, immette sul mercato un paio di modelli di robot che sembrano volerne raccogliere l’eredità. Il primo è ANDY. Un robot che prende il nome dal suo designer: Andrew Filo. Creato con i componenti non utilizzati del FRED di Androbot, per essere gestito deve interfacciarsi con un ATARI 800 (48K) o un Apple II. È un modesto successo.
Il secondo è COMPUROBOT-I, un modello programmabile tramite una piccola tastiera inserita nella testa, e immesso sul mercato a un prezzo quasi sociale di 30 dollari. Esteticamente molto simile al robot “VINCENT” visto nel film Disney “The Black Hole” si dimostra un successo proprio grazie al suo basso prezzo che permette a bambini e ai curiosi in generale di avvicinarsi all’esperienza robotica in tutta tranquillità.
La svolta vera avviene però con la produzione della linea di animali robotici Petster, che si dimostrerà un clamoroso successo commerciale in tutto il mondo, e in particolare con il modello AG BEAR, un orsacchiotto parlante che rispondeva a rudimentali comandi vocali.
Forte di una ritrovata fiducia commerciale, Bushnell venderà Axlon ad Hasbro nel giro di pochi anni, capitalizzando al massimo il suo investimento.
終わり

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Fonte: https://rockasoo.tumblr.com/post/113391988429/androbot-and-axlon-androbot-and-axlon-were-tech

Fonte: https://www.inc.com/magazine/19841001/136.html

Fonte: https://www.etsy.com/listing/597653205/andy-the-personality-robot-by-axlon


Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

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